È stato pubblicato il nuovo decreto scuola, e porta con sé una ventata di cambiamento per il mondo dell’istruzione. La riforma più attesa riguarda proprio l’esame finale del secondo ciclo: torna ufficialmente la denominazione “Esame di maturità”, un nome che evoca tradizione e memoria per generazioni di studenti.
Ma non si tratta solo di un cambio di nome. Le commissioni d’esame saranno riorganizzate, con una struttura più snella e bilanciata tra membri interni ed esterni. I commissari riceveranno una formazione dedicata, e gli studenti più meritevoli potranno ottenere fino a tre punti bonus se raggiungono un punteggio e complessivo pari a 97.
Il colloquio orale sarà completamente ripensato: non più un viaggio enciclopedico tra tutte le materie, ma un focus su quattro discipline scelte ogni anno dal Ministero. Saranno valorizzati anche il curriculum dello studente e le competenze in educazione civica, per una valutazione più completa e moderna.
Per alcuni indirizzi di studio, sarà possibile introdurre una terza prova scritta, offrendo così strumenti più mirati per verificare le competenze acquisite.
Formazione tecnica e professionale al centro
La riforma guarda anche al futuro della formazione tecnologico-professionale, con nuovi percorsi che potranno essere attivati dalle scuole in collaborazione con enti esterni. L’obiettivo è costruire una filiera formativa solida e coerente, pronta a partire già dal prossimo anno scolastico.
Risorse e continuità
Sono stati stanziati fondi importanti per il rinnovo dei contratti del personale scolastico, e viene garantita la continuità nelle procedure di assegnazione delle supplenze fino al 2028. Una misura che punta a dare stabilità alle scuole e agli insegnanti.
Sicurezza e inclusione nei trasporti scolastici
Durante le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione, saranno introdotti nuovi criteri di sicurezza, con attenzione particolare all’accessibilità e alla preparazione dei conducenti. Un passo avanti verso una scuola più attenta e inclusiva.
Investimenti per l’edilizia e il futuro
Infine, si amplia l’utilizzo dei fondi PNRR per migliorare gli spazi scolastici e i trasporti studenteschi, mentre viene confermato il sostegno alla Scuola europea di Brindisi per il prossimo anno.